Cure e rimedi

Voglio eliminare la cellulite!

Quante volte noi professionisti del fitness ci sentiamo dire: “Voglio dimagrire e voglio eliminare la cellulite”?!Intanto cominciamo a dire che nessuno può “volere” senza prima “fare”!E chiariamo alcuni concetti: anche le ragazze magre hanno la cellulite.Un dimagrimento può aiutare a contrastare questo fenomeno, ma di certo non è risolutorio. Anzi in alcuni casi, dimagrendo la parte adiposa la “cellulite” sembra aumentare, ma in realtà è solo più evidente.In sintesi, la cellulite non è un accumulo di grasso, ma un ristagno di liquidi e scorie metaboliche. Sono situazioni che generano una sorta d’infiammazione cronica del sottocutaneo con ispessimento delle fibre connettive e perdita di elasticità dei tessuti, caratterizzata da un’alterazione della cute che, sopratutto se compressa, evidenzia delle rugosità con piccoli noduli sferici (per questo viene detta “buccia d’arancia”).

I 3 stadi della cellulite

Stadio 1. Cellulite solida e compatta, caratterizzata da masse dure aderenti ai tessuti sottostanti. Facile da riscontrare su persone giovani e toniche, è quella che provoca più dolore e fastidio. I punti di maggiore localizzazione sono i glutei, le cosce e la parte interna del ginocchio.Stadio 2. Solitamente la si riscontra intorno i 40 anni; presenta al tatto, sotto una superficie morbida e mobile, dei noduli. Le zone colpite sono più vaste (in genere, gli arti).Stadio 3. Purtroppo non finisce qui: l’età, assieme ad altri fattori, determina lo stadio detto “edematoso” quando la cellulite risulta essere più densa d’acqua creando un ostacolo alla circolazione. Questo non è solo indice di aggravamento, ma può creare anche problematiche linfatiche e venose e varici. Viene fortemente colpita anche la zona del bacino, e così cambia notevolmente il profilo estetico.Come accennato, le cause della cellulite sono molteplici e la sua evoluzione avviene per gradi partendo da una semplice “stasi venoso-linfatica”. Tale fase si evolve in quella “essudativa”: la vasodilatazione si accentua ed è a questo punto che la cellulite diventa più fastidiosa (corrisponde all’inizio del secondo stadio), in quanto inizia a generare quei noduli legati alla degenerazione del connettivo. La fase più patologica, solitamente legata al terzo stadio, è quella sclerotica cicatriziale.

Prendere provvedimenti, non occasionali, ma duraturi!

Quali sono i fattori che contribuiscono a scatenarne l’evoluzione? La cattiva alimentazione, lo stress, la mancanza di circolazione, l’alterato equilibrio ormonale, lo scarso apporto di acqua, l’eccesso di sodio, gli stati tossici da farmaci o altri fattori, gli abiti stretti, le calzature con tacchi alti, la mancanza di movimento, la stitichezza, il fumo e l’alcol, le problematiche epatiche e renali.Diciamo che però i due fattori principali sono certamente di origine endocrina, circolatoria e anche di biotipo costituzionale. Un ruolo fondamentale lo giocano inoltre gli squilibri legati agli ormoni femminili (progesterone, estradiolo, prolattina) e al susseguirsi di oscillazioni di adrenalina, cortisolo, insulina. Per questo motivo le pillole anticoncezionali, sopratutto quelle di vecchia generazione e non le moderne trifasiche o a basso dosaggio, predisponevano all’insorgere del fenomeno. Per il medesimo motivo ormonale, l’alterarsi del mestruo crea situazioni favorevoli all’instaurarsi della cellulite (solitamente nel periodo premestruale si nota un aumento dell’edema).

Come dovrebbe essere l’approccio sportivo?

Il primo approccio dev’essere di tipo aerobico, ma senza dimenticarsi di fare anche un buon lavoro muscolare di tonificazione (e quindi lavori a circuito). Gli esercizi per le gambe sono indispensabili, ma senza far soffermare il sangue, bensì mandandolo da una parte all’altra del corpo, lavorando anche su altri distretti muscolari (è un errore invece fare, come spesso si vede, centinaia di abduzioni o di spinte al soffitto, andando a lavorare solo ed esclusivamente su un distretto muscolare e tralasciando gli altri). Meglio evitare troppe ripetizioni: 10-12 (con un carico che ne permetterebbe 15-20) sono sufficienti.Dal punto di vista della diagnosi più dettagliata, una delle metodiche più usate è la termografia per valutare l’irrorazione sanguigna della zona interessata. L’attività fisica risulta determinante, perché aiuta il metabolismo e la circolazione, sopratutto considerando che in molti casi anche l’attività lavorativa troppo seduta o sempre in piedi in posizioni statiche non favorisce di certo la salute.

L’intervento dev’essere multidisciplinare: sport e alimentazione

Il piano d’azione deve risultare combinato, per cui è bene affiancare all’attività fisica un costante e continuo controllo alimentare che deve prevedere un aumento considerevole dell’apporto idrico, un aumento dell’apporto delle fibre, una limitazione dell’apporto di sodio e di tutti i cibi che ne contengono grandi quantitativi, come conservati e insaccati.La scelta dev’essere orientata a limitare i grassi saturi, mentre i grassi poli e monoinsaturi sono indicati, sopratutto gli EFA che sono di primaria importanza. In questo senso è utile anche un’integrazione di Omega 3.Occorre privilegiare tutti gli alimenti a basso indice glicemico (eliminare quindi dolci e zucchero raffinato) e limitare le bevande nervine (tè e caffè). Inutile sottolineare la dannosità degli alcolici, e quindi anche di molti momenti “rilassanti” alla moda come l’aperitivo, dove fra spritz, salatini, patatine ecc. non si fa certo una sana azione anticellulite.In linea generale, occorre cambiare lo stile di vita eliminando la possibilità di accumulare anche tossine da stress.Molto utile l’uso di integratori come drenanti e favorenti il tono della parete capillare, che agiscono anche sul piano dell’attività antiossidante (contro le tossine e radicali liberi), favorendo la permeabilità delle membrane cellulari e l’elasticità dei tessuti.

Un approccio combinato tra più figure professionali

La giusta attività fisica e la giusta alimentazione sono senz’altro i punti cardine per prevenire o combattere la cellulite. In supporto, ci possono essere anche alcune “terapie mediche” (mesoterapia, laser, ozonoterapia, liposuzione/liposcultura, elettrolipolisi, crioterapia) e “terapie estetiche” (pressoterapia, linfodrenaggio, elettrostimolazione, creme, endermologie).

Michel Mancuso – Personal Fitness Coach

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