L’emergenza di quest’ultimo anno ha portato a parecchi cambiamenti. In ambito lavorativo e scolastico, la trasformazione si è tradotta in smartworking e didattica a distanza. Per i lavoratori e gli studenti tutto ciò ha significato ritrovarsi a improvvisare nelle proprie case una postazione di lavoro o di studio, con conseguente assunzione di posture non proprio fisiologiche.Il tavolo della cucina o quello della sala sono le scelte migliori, ma capita che un divano o addirittura un letto diventino postazioni in cui si trascorrono ore davanti ad un pc in posizioni a dir poco contorte.All’inizio il corpo cerca di adattarsi a queste posture, ma presto manifesta il suo disagio con sintomi che interessano in particolare la colonna cervicale, quella dorsale, le spalle e la zona lombare.Oltre alle problematiche legate alla postura, c’è il cambiamento legato alla mobilità. Non esistono più trasferimenti, anche se minimi, a piedi per recarsi in ufficio, a scuola. Non si salgono più scale. Non c’è più la classica pausa pranzo in cui si poteva fare un po’ di strada per raggiungere il bar, la tavola calda.Non è da trascurare l’aspetto psicologico che porta le persone a rinchiudersi in sé stesse, a trascurarsi; se non c’è l’esigenza di uscire per andare in ufficio, a scuola, dai clienti, non è nemmeno necessario prendersi cura della propria persona! Così come l’annullamento della socialità, del divertimento, della convivialità, induce le persone a non avere progettualità.Per venire a capo di queste problematiche, assumono un ruolo fondamentale alcune figure professionali: gli osteopati, che riescono ad intervenire riducendo i sintomi e modificando gli schemi posturali scorretti che si sono instaurati; gli psicologi, che affrontano la sfera emotiva… E per ridare tonicità al corpo, ossigenare i tessuti e motivare le persone, il lavoro del Personal Fitness Coach non può mancare!
SmartWorking e cambiamenti posturali (e non solo)
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Mar