Allenarsi, Motivazione

Quando la respirazione diventa consapevole… Cambia tutto!

Bentrovati! Siete tutti con il fiato sospeso, in attesa di leggere qualche altra “pillola” di benessere e fitness? Intanto… non trattenete il fiato, respirate! Così come siete abituati a fare di solito. Poi, fatte le dovute premesse, ci sarà il tempo di mettere CONSAPEVOLEZZA in questo atto respiratorio!

Ciascuno di noi esegue milioni di atti respiratori al giorno attraverso una modalità naturale e automatica: è un gesto spontaneo, indispensabile alla vita, che non richiede l’intervento della volontà. Proprio per questo SAPPIAMO FARLO SOLO IN UN MODO!

Proviamo allora a chiederci cosa potrebbe succedere se mettessimo consapevolezza nell’atto respiratorio… te lo dico io: CAMBIEREBBERO TANTE COSE, sia all’interno sia all’esterno del nostro corpo! E allora, come possiamo modificare un gesto automatizzato che facciamo sin dalla nascita? Andiamo per gradi.

Presupposti fondamentali

È importante sapere che:

  • La nostra capacità toracica ha molte POTENZIALITÀ, che però noi non utilizziamo del tutto.
  • La mobilità della gabbia toracica si riduce fisiologicamente negli anni per degenerazione delle articolazioni costo-vertebrali: è dunque fondamentale allenarsi a mantenere un BUON LIVELLO DI MOBILITÀ della gabbia stessa.
  • Spesso scarichiamo il nostro stress e le nostre ansie sul DIAFRAMMA, che è il principale muscolo inspiratorio. Se il diaframma va in blocco o non è in grado di lavorare al 100% chiederà aiuto ad altri muscoli (che normalmente assolvono funzioni differenti), generando una coppia di forza che può alla lunga DANNEGGIARE la nostra salute.

Fatte le dovute premesse, veniamo alla pratica: come possiamo fare a mettere consapevolezza nell’atto respiratorio? Ci arriviamo per step successivi.

  1. In primo luogo vi consiglio di sdraiarvi supini, di chiudere gli occhi e di prestare attenzione al modo in cui voi respirate.
  2. Ora provate a ESPLORARE il vostro torace, suddividendolo con una linea orizzontale immaginaria in due metà, una superiore e una inferiore; cercate di respirare prima solo con la metà superiore, poi solo con la metà inferiore, sia durante l’inspirazione che durante l’espirazione.
  3. Ora immaginate di dividere ulteriormente il torace con una linea verticale in 4 porzioni, due superiori (una destra e una sinistra) e due inferiori (una destra e una sinistra): provate a respirare solo con la porzione superiore di destra, poi solo con la superiore di sinistra, poi solo con la inferiore di destra e infine solo con la inferiore di sinistra.
  4. Avete preso COSCIENZA DI QUESTE QUATTRO PORZIONI, che in realtà potrebbero diventare otto, ma per arrivare a questo è opportuno praticare l’esercizio con la guida di un operatore. Ora che avete consapevolezza dei quattro settori, sbizzarritevi ad incrociare i lavori: ad esempio, inspirate con il quadrante superiore destro ed espirate con il quadrante inferiore sinistro; oppure inspirate con il quadrante superiore destro ed espirate con il quadrante inferiore destro; e ancora inspirate con il quadrante inferiore destro ed espirate con il superiore sinistro; avete infiniti modi di combinare, lavorando in maniera incrociata destra e sinistra o rimanendo sullo stesso lato, oppure ancora lavorando solo con le porzioni superiori o solo con quelle inferiori…si potrebbe andare avanti all’infinito!

Esplorate, combinate il più possibile, provate a sentire le GRANDI DIFFERENZE TRA LA PRIMA RESPIRAZIONE normale e quelle successive, e alla fine vi renderete conto di avere un torace molto più capiente di quanto potevate pensare, un torace con mille potenzialità mai sfruttate…e allora, sfruttiamole!

Respirazione consapevole

Finora abbiamo solo arato e preparato il terreno, ora andiamo a seminare!

  • Concentratevi in primo luogo sulla fase di ESPIRAZIONE: mentre buttate fuori l’aria dalla bocca, cercate di attivare il MUSCOLO TRASVERSO DELL’ADDOME, immaginando di avere un elastico che tira l’ombelico alla colonna vertebrale; oppure pensate di voler abbottonare un paio di jeans di due taglie più piccole della vostra… e con l’addome attivo, buttate fuori tutta l’aria! Eseguite per 4-5 volte o fino a quando non avrete interiorizzato questa modalità di espirazione.
  • Ora concentratevi anche sulla fase di INSPIRAZIONE: inspirando profondamente, espandete prima la gabbia toracica soprattutto lateralmente, immaginando di essere uno squalo che ha bisogno di aprire le sue branchie, e successivamente vedrete che in maniera spontanea l’aria arriverà anche nell’addome per DISCESA DEL DIAFRAMMA. Espirate in maniera consapevole, attivando il trasverso dell’addome.
  • Continuate ad inspirare ed espirare con questa modalità, immaginando, durante l’inspirazione, di avere una CERNIERA LAMPO che dal torace si apre progressivamente consentendo l’espansione fino all’addome, e durante l’espirazione si chiude riducendo il volume dall’addome verso il torace.

Ora finalmente è il momento di RACCOGLIERE I FRUTTI che abbiamo appena seminato: stiamo respirando in modo CONSAPEVOLE E CORRETTO, evitando interferenze muscolari e consentendo a ciascun muscolo deputato di assolvere al meglio la sua funzione.

Chiariamo un dubbio

Qualcuno di voi si starà chiedendo: ma perché solitamente si dice che per fare una respirazione diaframmatica si debba GONFIARE LA PANCIA e invece oggi stiamo imparando che quello in realtà è un passo successivo, che deve avvenire in modo naturale?

La domanda è più che legittima, e mi sento di rispondere che il muscolo diaframma quando si contrae in prima istanza espande la gabbia toracica per consentire l’ingresso dell’aria nei polmoni e poi successivamente scende fino alla regione addominale…e dunque chiedere di inspirare gonfiando direttamente la pancia fa sì che il diaframma chieda aiuto ad altri muscoli, in particolare al MUSCOLO PSOAS che è deputato a fare tutt’altro! Il risultato sarà che gonfieremo la pancia, ma andremo inevitabilmente ad INARCARE LA ZONA LOMBARE per trazione dello psoas.

Credo di essere stata abbastanza esaustiva, ma sono a disposizione per qualunque dubbio, curiosità, e anche voglia di fare un’esperienza guidata! Intanto, non vi resta che provare… e buona respirazione a tutti!

SABRINA SOZZO PERSONAL FITNESS COACH

Torna al blog

Post Correlati