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L’identikit del Personal Trainer

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Analogie e differenze tra i Personal Trainer in Italia e in Europa

Niels Gronau, fondatore di un’importante società di ricerca tedesca, ha esposto i risultati di uno studio sui Personal Trainer in Europa. Lo studio, incentrato sugli standard della formazione di istruttori e Personal Trainer, ci fornisce spunti interessanti su un mercato ancora poco conosciuto e su cui vale la pena di fare un po’ di chiarezza.

L’identikit del PT in Italia e in Europa ha delineato che questo lavoro tende a differire molto da paese a paese, anche se su alcuni aspetti presenta forti regolarità.


Ciò che si è notato è che la popolazione cambia: valori, stili di vita ed esigenze dei clienti sono spesso differenti rispetto a quello che i Personal Trainer vogliono o possono offrire e ciò finisce per far perdere di vista aree di opportunità.

La maggiore presenza di Personal Trainer si registra nel Regno Unito, confermando una consolidata tradizione del fitness anglosassone, seguito dall’Italia e dall’Olanda. Grande discrepanza si registra in merito al genere: se nei paesi scandinavi (Finlandia e Norvegia) la maggior parte dei Personal sono donne, nei paesi dell’area mediterranea, come Italia e Spagna, c’è una percentuale molto più alta – quasi schiacciante – di uomini rispetto alle donne

Sapere che siamo il secondo paese in Europa per diffusione di questa attività deve farci riflettere e in parte anche rassicurare: tutto il settore della salute, fitness e wellness è evidentemente in continua crescita, anche se crescita non vuol dire sempre MAGGIORE LAVORO E MAGGIORE GUADAGNO.

  • Infatti, continuando ad approfondire i dati di questa interessante ricerca, si nota che il PT in Europa ha un’età compresa tra i 21 e i 40, mentre dopo i 40 anni tende ad abbandonare o a cambiare lavoro. 
  • Inoltre la maggior parte dei Personal Trainer hanno nel settore un lavoro part time; la percentuale di lavoratori del settore a tempo pieno cresce in Gran Bretagna, dove sale a più del 50%, indice di un mercato ben sviluppato.
  • Quando si decide di investire su se stessi è importante anche guardare che cosa fanno i nostri vicini, in particolare appunto la Gran Bretagna; proprio in questo Stato tutti i PT hanno uno stipendio adeguato, senza bisogno di arrotondare in altri modi, perché sono riusciti a posizionarsi efficacemente sul mercato.
L’IDENTIKIT DEL PERSONAL TRAINER
Photo by Scott Webb on Unsplash

Cosa significa “posizionarsi efficacemente sul mercato”? E come mai gran parte dei PT dopo i 40 anni interrompono il loro lavoro?

Ancora molti trainer non hanno compreso quanto sia fondamentale specializzarsi; solo definendo in modo preciso il target di persone con le quali si desidera lavorare ci si può proporre sul mercato come un vero professionista che chiede cifre adeguate per ricevere un congruo stipendio a fine mese. 

Troppo spesso si vive uno stato di incertezza e frustrazione che stimola a cambiare lavoro o, quando va bene, a fare due lavori per poter arrivare a uno stipendio decente. In particolare, passati i 40 anni, si perdono l’entusiasmo e l’energia necessari per poter lavorare tante ore in palestra e si tende a “mollare” il colpo.

Ciò che è emerso da questa indagine è che i Personal Trainer hanno definito estremamente importanti le capacità comunicative e relazionali per sviluppare al meglio la propria professione; allora, perché non investire in programmi di formazione che permettano di sviluppare maggiormente materie come la “comunicazione” e “l’approccio con il cliente”? 

Purtroppo i PT in genere cercano di specializzarsi solo in aree come il Functional training, il Cardio e la consulenza nutrizionale. Naturalmente è fondamentale conoscere alla perfezione le tecniche di allenamento, ma non basta questo per essere considerato un professionista, nel nostro settore.


Perché nel Regno Unito o ad esempio in Svizzera i trainer arrivano a guadagnare anche 120 € all’ora?

Perché hanno capito le esigenze dei clienti, si sono specializzati in aree che non erano trattate da altri trainer e hanno fatto la differenza. Tutti noi sappiamo che le maggiori opportunità lavorative si trovano seguendo clienti che vogliono mantenere e curare la propria salute, anche perché la popolazione sta diventando sempre più anziana;  il fitness “medicale”, i programmi posturali, o comunque protocolli specializzati per un determinato target faranno la differenza, sia per il risultato che otterrà il cliente, sia per il portafoglio del trainer. 

Bisogna aprire gli occhi e rendersi conto di quanto questa professione sia stimolante: con il nostro servizio aiutiamo le persone a sentirsi meglio, a riprendere in mano la propria salute e al tempo stesso possiamo avere importanti gratificazioni economiche. Dobbiamo perciò imparare a “fare la differenza” specializzandoci (attraverso lo studio e la pratica) per soddisfare un determinato target e facendoci conoscere (attraverso tutte le strategie di posizionamento che conosciamo – social media, volantinaggio ecc.) come le persone giuste per risolvere quel determinato tipo di problemi!

https://www.youtube.com/watch?v=rkvZmn5LP5c

Luca Ruggeri Coach

Personal Fitness Coach

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