Storie

Mi dispiace, non potrai più usare il braccio!

Questa la frase che un mio cliente si è sentito dire dopo due anni di allenamenti e “riabilitazione”. Ma poi…

I fatti

Durante una battuta di pesca, scendendo lungo un argine impervio, il mio atleta scivolò. Per non cadere e sbattere la testa si aggrappò meglio che poté a un ramo e “crack”. No, non era il ramo che si rompeva ma un dolore fortissimo tra la spalla e il bicipite.

Tornato a casa, il dolore era ancora fortissimo. Passò una notte insonne nonostante gli antidolorifici e il giorno successivo andò in Pronto soccorso dove diagnosticarono uno strappo parziale al tendine del capo lungo del bicipite brachiale.

Due settimane di riposo in modo da far passare l’infiammazione e il relativo dolore, e poi subito in una palestra per fare riabilitazione perché i movimenti non erano più come prima.

Un passo indietro, conosciamo il protagonista

Lamberto, questo il nome del protagonista, classe 1959. Professione imprenditore e macellaio, ha fatto della sua passione una ragione di vita e ha portato la qualità dei suoi prodotti e dei suoi servizi a un livello stellare! Utilizza il coltello come un pennello per preparare dei tagli di carne di qualità eccezionale, portando sempre un grandissimo rispetto per la materia prima. Appassionato di pesca e tiro a volo, dedica gran parte della giornata alla sua boutique della carne, ma appena può non vede l’ora di passare del tempo in mezzo alla natura.

Il non recupero in palestra

Dopo l’incidente, la mobilità e la forza nel braccio destro erano notevolmente diminuite, tanto da obbligare Lamberto a imparare a utilizzare il coltello con l’altro braccio per poter continuare a lavorare.

Dopo un ciclo di tecar terapia e un ciclo di fisioterapia per recuperare un po’ di range di movimento, il responsabile del centro al quale si era affidato gli ha consegnato una scheda con degli esercizi da fare sui classici macchinari da palestra e qualche altro esercizietto con elastici e bastone.

Per mesi, Lamberto si è allenato con costanza due o tre volte a settimana seguendo il programma di allenamento alla lettera, chiedendo anche altri consigli ed esercizi, ma, nonostante tutto, i miglioramenti erano scarsi. Dopo un anno, non riusciva ancora a lavarsi la schiena e i capelli con il braccio infortunato.

La mazzata finale è arrivata al termine del secondo anno di allenamenti: ha deciso di parlare con il responsabile del centro, per capire cosa avrebbe dovuto fare per ritornare ad avere una vita normale, a svolgere, anche se con un leggero deficit, tutte quelle attività che svolgeva prima dell’infortunio.

Durante il colloquio lo specialista non è stato in grado di dargli una soluzione e ha terminato il colloquio dicendo: Mi spiace ma non si può fare nulla, non potrai più usare il braccio come prima.

La svolta

Lamberto, molto affranto da questo verdetto, decise di prendere in mano la situazione e trovare da solo una soluzione per risolvere il problema: voleva ritornare ad avere una vita normale.

Fu così che una mattina di settembre del 2015 si presentò nel mio studio. Dopo un’ora di colloquio, nel quale ho compreso quanto questa situazione fosse limitante per la sua vita, abbiamo deciso di iniziare insieme un percorso di riabilitazione e recupero dell’arto infortunato.

All’inizio i movimenti erano molto brevi e incerti. Man mano che i nostri allenamenti andavano avanti, con elastici, esercizi a corpo libero, stretching e un’attenta correzione sullo svolgimento degli esercizi, i gradi di movimento e la forza aumentavano a vista d’occhio.

Questo tipo di protocollo personalizzato è andato avanti per un anno al termine del quale è stata recuperata la funzionalità dell’arto al 90%.

Lamberto è ritornato a fare la vita che faceva prima dell’infortunio. È ritornato a utilizzare il coltello con il braccio destro, è ritornato a pescare e a sparare in poligono ma soprattutto a fare con tranquillità e serenità le piccole quotidiane.

La costanza e la preparazione ripagano gli sforzi

Indubbiamente, non è stato un percorso veloce e tantomeno semplice, ma la costanza e la determinazione di Lamberto da un lato, e allenamenti studiati e cuciti su misura, dall’altro, ci hanno permesso di celebrare un enorme successo!

A distanza di 4 anni Lamberto continua ad allenarsi costantemente due volte a settimana sempre sotto la mia guida e, assieme, abbiamo superato molti altri problemi: quando una persona è determinata ma non ha gli strumenti adatti e si affida a chi ha gli strumenti giusti, qualsiasi traguardo è raggiungibile.

Paolo Zimolo

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